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Il cellulare è un Alcatel, trenta euro, nessuna caratteristica particolare. Permette di telefonare, inviare sms e usare la calcolatrice. Simone lo usa principalmente per scrivere. Sono le 2.30 del mattino, è seduto al tavolo e sorseggia una Heineken, pessima scelta, lo sa anche lui, però gli piace bere assai e l'Heineken costa poco, molto poco. Gli piace poggiare la bottiglia sulla sua pancia etilica, corpo esile e un'enorme protuberanza figlia del luppolo. Capelli neri, impomatati, tirati indietro e più radi ogni giorno che passa. Jeans, neri, a vita bassa e con una vistosa cintura color alluminio a tenerli ancorati al corpo, anche se ignora che gli basterebbe tenerli tre centimetri più sopra per lasciar fare alla pancia tutto il lavoro sporco. Le scarpe, invece, sono bianche. Credo il bianco gli sia piaciuto sin da quando era un ragazzino, maglietta bianca e pantaloni blu e via in cortile, a giocare con gli amici. Il fiocco bianco della quinta elementare, la prima pagina di un diario ancora intonso, aspirazioni da architetto e futuro da alcolista. Sono le 2.30 e Simone è seduto al tavolo del bar a sorseggiare Heineken, lo sguardo si perde tra l'orizzonte, deserto, e il cellulare, anonimo, dove nessuno lo cerca. Poi trova coraggio, lo prende in mano e inizia a scrivere, quasi fosse una pratica onanistica, quasi avesse atteso il momento dell'erezione per tutta la durata della birra precedente e di quella prima ancora. Le dita tozze, le unghie mangiucchiate, preme a ripetizione sui tasti e ne esce fuori, grazie anche al T9 probabilmente, un "Ciao, che combini?". Soddisfatto immerge la mano nei capelli intrisi di gel, si alza dalla sedia ed entra ad ordinare un'altra birra, solleva i pantaloni quel tanto che basta per apprendere da solo una lezione che la vita gli avrebbe trasmesso solo da qui ai prossimi cinque anni. E poi nuovamente fuori, Heineken in mano, ad aspettare un sms che non tarda ad arrivare: "Sono le 2.40 del mattino, cosa vuoi che stia facendo? Dormivo, cazzo". E Simone rimane lì, fermo, io ho appena ricevuto un pacchetto di Marlboro Touch da una signorina, in cambio di cinque Pall Mall Blue, vorrei dirgli che ha quarant'anni e che se rimane seduto lì al tavolo difficilmente la vita passerà a prenderlo con il notturno, ma a lui non importa, sorride come se niente fosse, probabilmente pensa per un attimo ai Bright Eyes, no questo non è sicuramente il primo giorno della sua vita, però ormai sa perfettamente come uscirsene da queste situazioni. "Hai ragione, dai ci becchiamo domani".

Sono le 3.00, Simone si alza e va ad ordinare l'ennesima Heineken, mi sorprende dentro, fermo al bancone, sto pagando i miei eccessi e sto per tornare a casa. Gli sguardi, però, si incrociano quando metto in moto la macchina, Let it grow dei Black Lips è la colonna sonora perfetta per il suo sguardo carico di speranza e consapevole delle delusioni a venire.

Buonanotte. A te che non hai mai ordinato un Southern Comfort e ricevuto un'acqua tonica. Buongiorno. A te che sai cosa vuol dir sorridere alla vita, quando hai una birra dalla tua parte.

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